Oggi parleremo di devitalizzazione di un dente: un trattamento tanto semplice quanto comune, che può mantenere un dente naturale danneggiato dalla carie e quindi salvarlo dall’estrazione! Scopri di più nell’articolo di questo mese.

Devitalizzazione di un dente: cosa significa? 

La devitalizzazione di un dente è un intervento odontoiatrico che permette di riparare denti che sono stati gravemente compromessi da carie o altri tipi di patologie altrettanto profonde. Con il termine si intendono tutti i trattamenti eseguiti nella parte più profonda del dente, dove solitamente è contenuto il complesso di nervi e vasi sanguigni noto come polpa. La devitalizzazione di un dente interviene per salvare quest’ultimo dall’estrazione.

Il processo avviene attraverso una serie di step:

  • Rimozione della carie e della polpa dentale infetta
  • Riempimento dei canali dentali puliti con un materiale chiamato “Guttaperca”
  • Ricostruzione del dente

Devitalizzazione di un dente: l’intervento

La devitalizzazione di un dente viene effettuata in più passaggi, sempre dopo un’attenta visita odontoiatrica comprendente obbligatoriamente una radiografia del dente malato.

Di seguito, sono descritte per punti tutte le fasi dell’intervento:

  • Anestesia locale del dente
  • Posizionamento della diga sul dente da devitalizzare. La diga è un piccolo foglio di lattice che, fissato su un dente, protegge il dente dalla saliva (nemica dei materiali che utilizza il dentista) ed evita che finiscano in bocca al paziente le soluzioni e gli strumenti che vengono utilizzati
  • Rimozione della carie forando la corona del dente, permettendo così l’accesso alla polpa infetta
  • Rimozione della polpa dentale 
  • Disinfezione dei canali radicolari del dente mediante soluzioni apposite
  • Riempimento del canale radicolare con un materiale sterile ed inerte chiamato guttaperca: si tratta di una resina naturale in grado di trasformarsi in idrossido di calcio. La guttaperca viene generalmente mischiata a cemento adesivo, ulteriore garanzia che assicura il completo isolamento del canale radicolare.
  • Sigillo del dente con un’apposita otturazione (utile accorgimento per impedire un eventuale ingresso dei batteri).

Devitalizzazione di un dente: cosa fare dopo l’intervento 

Non sono necessarie grandi attenzioni a seguito dell’intervento, ma è consigliabile evitare di masticare sul dente interessato fino al termine del trattamento. Il dolore maggiore sparirà fin dalla prima seduta, potrebbe però persistere per qualche tempo un’aumentata sensibilità o un indolenzimento della zona trattata.

Per prevenire ulteriori problemi è raccomandabile:

  • praticare una corretta e regolare igiene orale,
  • mantenere un richiamo periodico per la seduta di igiene orale professionale,
  • ridurre il consumo di alimenti dolci,
  • non fumare per tutta la durata della convalescenza.

 

Devitalizzazione di un dente: cosa mangiare dopo l’intervento

Per ridurre il rischio di di frattura della corona del dente – quando esso non è ancora stato ricostruito – si consiglia di non mangiare cibi duri o, se proprio non se ne può fare a meno, di non masticare dalla parte in cui è stata eseguita. Di regola, quindi, è meglio consumare cibi liquidi o morbidi, ed evitare cibi troppo caldi o troppo freddi.

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